venerdì 27 aprile 2012

La tegedia di un lavoratore e sceneggiatore (senza talento?)

Lo ammetto, sono diventato un imbroglione che racconta balle a tutti, pur di essere pubblicato. E pur di essere pubblicato, scrivo anche storie che non mi piacciono. Lo faccio per soldi
Eh si, ragazzi, ho un disperato bisogno di soldi. Per cosa? Devo forse sposarmi o comprare casa? No, ho bisogno di cominciare a campare sul mestiere del fumetto, altrimenti due sole cose potrebbero succedermi: impazzire o suicidarmi.
Io non riuscirò mai a capire perché una persona nasce con una vocazione bruciante, di quelle da non dormirci la notte, ma non riesce a portarla a termine. E' come quando ti innamori, ma non sei ricambiato (cosa che a me sempre). La verità è che chi ha un sogno da realizzare non dovrebbe avere scrupoli morali, nè amicizie, né affetti, nè valori. Solo così ci si può affermare in questo mondo-mercato in cui abbiamo avuto la sciagura di vivere. Purtroppo non sono riuscito ancora a rimuovere del tutto scrupoli, amicizie, affetti e valori dal mio cuore. Questo fa di me un perdente nato. Probabilmente si.
Come ho già detto viviamo in un mondo-mercato che ci chiedi di essere meno che umani per poterci affermare. Io chiedo a tutti voi, amici, a nome di tutti noi falliti, perdenti, oppressi, rimasti indietro: RIBELLATEVI! Non basta l'indignazione dovete uccidere il mercato. Uccidere Berlusconi, Bersani, Monti, Napolitano. Uccidere Obama, Sarkozy, Cameron, la Merkel. Uccidere i falsi profeti come Travaglio, Saviano, Bernard-Henry Levy. Uccidere gli USA, Israele, l'Unione Europea e persino l'Italia. Noi non siamo italiani, non siamo europei, non siamo occidentali. Siamo tutti palestinesi, iracheni, siriani, cubani, salvadoregni, nicaraguensi, africani. Liberiamoci del mercato, liberiamoci del capitalismo, dell'arrivismo, del carrierismo. Costruiamo il mondo collettivista egualitario.

Scusate lo sfogo e ora e sempre MORTE ALL'IMPERIALISMO YANKEE! MORTE AL MERCATO!

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